Chi sono i private equity?
I private equity rappresentano degli operatori che come i venture capitalist investono in capitale rischio e presentano caratteristiche analoghe ai venture capitalist.
Qual è allora la differenza tra i private equity e i venture capitalist?
La differenza tra i private equity e i venture capitalist sta nelle tipologie di investimento e nei differenti momenti di vita in cui investono nell’impresa.
In cosa si differenziano private equity e venture capitalist?
I venture capitalist investono nelle seguenti fasi di vita dell’impresa:
- Early stage (stadio iniziale) = rappresenta l’investimento iniziale cioè un investimento ancora embrionale della vita aziendale, dove il track record dell’impresa è ancora contenuto. A sua volta l’early stage si può dividere in 2 fasi:
- Seed financing (sperimentazione) = si tratta di una fase dove l’azienda non è ancora stata costituita e dove si punta quasi esclusivamente alla sperimentazione del prodotto; in alcuni casi possiamo avere la costituzione di una società, ma si tratta di una società dove viene minimizzato l’investimento iniziale, in quanto si ha solo la finalità di sperimentare il prodotto (es. dato che bisogna sperimentare un prodotto nuovo e non bisogna ancora lanciarlo su scala nazionale, si decide di non comprare una serie di macchinari, ma di comprarne uno solo per minimizzare l’investimento iniziale).
- Start up financing (avvio) = si tratta di una fase in cui viene costituita la società e in cui si inizia anche ad industrializzare e a lanciare sul mercato il prodotto in questione.
- Expansion (sviluppo) = aziende che hanno già una loro rinomanza, ma che grazie all’intervento del venture capitalist possono crescere ancora di più. Questa fase dello sviluppo può essere attuata attraverso varie modalità/strategie:
- Per vie interne = questo sviluppo avviene attraverso un aumento o una diversificazione della capacità produttiva.
- Per vie esterne = questo sviluppo avviene attraverso un’acquisizione di aziende o di rami d’azienda.
- Sviluppo a rete = questo sviluppo avviene attraverso delle alleanze strategiche (es. joint venture) che vengono stipulate con altre realtà aziendali.
Tra le alleanze strategiche riconosciamo le seguenti:
- verticali di tipo ascendente = sono quelle alleanze che hanno a che fare con tecnologie e know how a supporto di una fattibilità tecnica (es. ho un’idea interessante ma non so come sperimentarla in senso tecnico e mi rivolgo ad un centro di sperimentazione come un centro universitario che mi aiuta in questa fase).
- verticali di tipo discendenti = sono quelle alleanze con società che mi consentono di avere un canale di sbocco del mio prodotto (es. ho prodotto una nuova molecola e mi rivolgo ad un’azienda farmaceutica con cui posso passare ad una sua industrializzazione).
- orizzontali = sono quelle alleanze con cui si accede alle risorse complementari, cioè si tratta di tutte quelle alleanze fatte con imprese che svolgono la mia stessa attività e che si mettono insieme per dare vita ad un prodotto che sia molto più competitivo.
Invece i private equity investono nelle seguenti fasi di vita aziendale:
- Expansion
- Replacement (ricambio / sostituzione) = è un cambio di proprietà che può essere legato a problemi generazionali o semplicemente alla volontà dell’assetto proprietario di voler disinvestire o ancora può essere legato a momenti di crisi, cioè un’impresa è in crisi e la proprietà non è in grado di fronteggiarla e quindi deve passarla di mano (ad esempio ricordiamo la storia della Chantelcler – società che ha investito nel settore della gioielleria – che dopo una lunga crisi ha avuto una crisi ha conosciuto una fase di risanamento dovuta al cambiamento dell’assetto proprietario nel 1982 per il cambio generazionale successivo alla morte del founder Pietro Capuano, ed avvicendamento agli eredi ; Altro esempio la Moncler – società che ha investito nel settore dell’abbigliamento – si è ripresa cambiando gli assetti manageriali ed proprietari grazie ai private equiter che sono arrivati a portarla fino in borsa).
Queste operazioni di ricambio generazionale possono avvenire per opera di:
- Un private equity
- Un gruppo di manager che acquisisce il controllo dell’impresa diventando manager-imprenditori. Tra le operazioni di replacement riconosciamo:
- Il management buyout = è quando il gruppo di manager che acquisisce il controllo è già all’interno della stessa impresa.
- Il management buyin = è quando il gruppo di manager che acquisisce il controllo è esterno all’impresa.
- Un’operazione congiunta di manager e private equity, dove Il management team acquirente viene affiancato da un private equity che fornisce gran parte delle risorse per finanziarie l’operazione (Ad esmpio nel caso della Caprotti, non c’è stato un cambio generazionale e la struttura manageriale che ha contribuito alla crescita non ha potuto acquistare la società perché le mancavano i mezzi finanziari, e per effetto il private equity diventa quel soggetto che può attuare il cambio generazionale).
- Management by workers buy out o E.S.O. = è quando i lavoratori prendono il posto dell’imprenditore (es. Chrysler – prima che fiat decidesse di comprare la società, gli operai hanno deciso di convertire parte del proprio fondo Tfr per trasformarla in capitale azionario / in Italia inoltre abbiamo le società cooperative che si sposano molto bene con questo tipo di soluzione, considerando anche che queste tipologie di società garantiscono delle agevolazioni fiscali).
Queste operazioni con cui viene attuato il replacement possono essere accompagnate anche dal leverage buy out. In tale circostanza avremo che in aggiunta alle risorse investite da manager oppure operatori di capitale di rischio oppure i workers, si può aggiungere l’intervento di un terzo soggetto che finanzia l’impresa a titolo di capitale di debito.
a cura di Fernando Del Rosso
Innovation Manager & Dottore Commercialista
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